"La condizione di povertà in Sicilia ha raggiunto livelli allarmanti e insostenibili, se solo si considera che la povertà relativa investe una famiglia su tre e quella assoluta una famiglia su dieci". Questo l'allarme che i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato stamattina a Palermo, al San Paolo Palace Hotel, nel corso di una manifestazione regionale. Secondo Spi Cgil Fnp Cisl e Uilp Uil, nell'Isola si registra una percentuale di povertà relativa, la più alta d' Italia, pari al 27,6%, contro l' 11,1% di incidenza nazionale ed il 22% del Mezzogiorno. Anche sul versante della povertà assoluta, l'incidenza maggiore è riscontrata in Sicilia, dove si raggiunge il 5,8%, contro il 4,1% di incidenza nazionale ed una soglia mensile di 538,92 euro. Il livello di povertà, infine, aumenta con il crescere del numero dei componenti il nucleo familiare, e si aggrava quando nella famiglia siano presenti persone anziane, al punto che in Sicilia circa il 40% delle persone sono investite da povertà relativa. I sindacati dei pensionati denunciano che i redditi da pensione raggiungono in Sicilia una media mensile pari appena a 521,69 euro, contro la media nazionale di 665,7 euro e l' 82,16% delle pensioni si trova al di sotto dei 1.000 euro mensili. Le organizzazioni sindacali dei pensionati ritengono che, la "riforma sanitaria, che prevede tra l'altro la riorganizzazione del sistema ospedaliero, dovrebbe essere accompagnata dalla ridefinizione dell'assetto socio-sanitario nel territorio. Spi, Fnp e Uilp chiedono al governo regionale un tavolo permanente sulla riforma sanitaria e sulle politiche sociali e di welfare rivolte agli anziani. Alla manifestazione regionale sono intervenuti, tra gli altri, il segretario generale dello Spi Cgil, Saverio Piccione, il segretario generale dello Spi Cgil nazionale Carla Cantone, il segretario della Fnp Cisl, Carmelo Raffa, il segretario della Uilp Uil, Mimmo D'Angelo.