12 mar 2013

Svolta a Messina, in Prefettura, una riunione sulla problematica dei suini selvatici nel territorio dei Nebrodi.

Si è svolta ieri, durante la mattinata, presso il Palazzo del Governo di Messina una riunione operativa sul problema della presenza di suini selvatici nel territorio dei Nebrodi, con particolare riferimento ai recenti fatti di cronaca che hanno interessato il comune di Tusa.
Erano presenti l'Assessore Regionale alle Risorse Agricole e alimentari, Dario Cartabellotta, il Dirigente della Ripartizione faunistica di Messina Dell'Acqua, l'Ispettore provinciale del Corpo Forestale, Carmelo Di Vincenzo, il Commissario dell'Ente Parco dei Nebrodi, Rosario Vilardo, il Direttore del Dipartimento Veterinario dell'ASP, Polino, il Sindaco di Tusa, Tudisca e gli ispettori Celi e Casubolo del Corpo della Polizia provinciale. Nel corso dell'incontro sono state esposte le complesse problematiche connesse alla presenza di suini selvatici incontrollati nei territori nebroidei. Gli animali, originariamente esemplari di "suino nero" allevati allo stato brado, si sono meticciati con i cinghiali delle vicine Madonie e risultano, in grande parte, sprovvisti delle prescritte marchiature (mediante punzonatura dell'orecchio). La specie, che non può definirsi fauna selvatica ma è comunque irregolare dal punto di vista delle norme in materia di allevamento (in quanto non censita e non controllata) è potenziale veicolo di malattie, oltre che di eventuale pericolo per la pubblica incolumità. Tuttavia la loro cattura è possibile, anzi doverosa, per accertare l’esistenza di eventuali patologie. A tal fine durante la riunione si è stabilito di dare un deciso impulso alle verifiche sanitarie, circa le quali il dr. Polino ha assicurato la massima disponibilità della struttura Veterinaria dell'ASP. D'altro canto, la diffusa mancanza di marchiatura, e quindi di abusivismo, rende impossibile l'individuazione dei proprietari e, naturalmente, anche ogni pretesa da parte di privati che - dichiarandosi tali - si opponessero alla cattura e ai conseguenti provvedimenti in caso di pericolo per la salute. l'Assessore Cartabellotta ha assicurato che la Regione Siciliana valuterà anche la possibilità di apposite modifiche legislative, proprio per tenere conto della peculiarità rappresentata da una popolazione animale che non è né selvatica in senso stretto, né da allevamento in quanto mancante di identificabilità. Al contempo la Regione si farà promotrice di iniziative di valorizzazione degli allevamenti regolari, salvaguardando gli interessi di chi produce onestamente le riconosciute varietà alimentari dei Nebrodi, ma che purtroppo viene danneggiato dalla concorrenza sleale di chi, invece, sfrutta illegalmente e danneggia il patrimonio forestale con il pascolo abusivo. (Parco dei Nebrodi)

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