Per i responsabili dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia della Sicilia, i vulcani Etna e Stromboli al momento sono tranquilli. Lo hanno detto nel corso di una conferenza stampa che hanno tenuto stamani a Catana nei locali dell'Osservatorio entneo. Per quanto riguarda l'Etna, al momento non c'è alcuna evidenza che sia prossima una “grande eruzione” o la “Big One” delle eruzioni.
I vulcanologi hanno tenuto a sottolineare che il termine 'grande eruzionè potrebbe far pensare ad una eruzione distruttiva come ad esempio quella del 1928 che ha distrutto l'abitato di Mascali o quella ancor più famosa del 1669 che ha distrutto 9 villaggi e parte della citta di Catania, e che tali informazioni possono, comprensibilmente, generare preoccupazione nella popolazione. La preoccupazione dei vulcanologi è quella che trattando con superficialità e scarsa conoscenza una materia tanto affascinante, ma altrettanto complessa, come lo studio dei vulcani non si rende un buon servizio ai cittadini.
“L'Etna dopo circa 20 mesi di ricarica magmatica - hanno detto gli studiosi - ha iniziato a dare i primi segni evidenti di risveglio a partire dall'agosto del 2010 riattivando i suoi crateri sommitali e dal gennaio del 2011 è entrata in una fase eruttiva, caratterizzata da periodici eventi eruttivi parossistici da uno dei suoi crateri sommitali, il cratere di Sud-Est . Tutti gli eventi sono stati chiaramente preceduti da variazioni rilevanti della maggior parte dei segnali geofisici e geochimici registrati dalla rete di monitoraggio multi-parametrica, che ha permesso di rilevare già dal 2010 variazioni significative, sintomo che qualcosa stava cambiando all'interno del vulcano”.
“Più recentemente, l'elevata frequenza dell'attività parossistica di fontane di lava che tra il 9 luglio e il 12 Agosto ha dato luogo a 6 fenomeni eruttivi è da mettere in relazione alle significative variazioni nel sistema di alimentazione, rilevate dalla deformazione dell'edificio vulcanico a partire dalla fine di maggio sino ai primi di luglio. Questo evento deformativo, dovuto all'arrivo di un impulso magmatico ricco in gas, è rientrato dopo l'evento del 12 agosto e questa “aggiunta di energia” all'interno della camera magmatica superficiale, localizzata tra 1.000 e 2.000 metri sul livello del mare, ha temporaneamente esaurito il suo effetto. Quindi allo stato attuale il vulcano sembra essere rientrato nuovamente in uno stato metastabile e potrebbe continuare la sua attività, come sinora fatto, con eventi di tipo parossistico”.
"A tutt'oggi - hanno aggiunto gli esperti - non esiste alcun segnale che l'attività dell'Etna possa evolvere a breve verso un'eruzione di tipo diverso da quelle osservate recentemente. Probabilmente il processo evolutivo di una siffatta attività vulcanica potrà portare ad una eruzione laterale di tipo effusivo, ma stabilire quando e dove avverrà al momento non è possibile finchè non si inizieranno a manifestare quei segnali che l'Etna ha sempre mostrato prima di ogni evento eruttivo di fianco”.
Infine, per quanto riguarda lo Stromboli, l'eruzione effusiva del 2002-2003 ha rappresentato un momento decisivo nello sviluppo del sistema di monitoraggio e negli studi su questo vulcano. Quindi occorre tener presente che a differenza dell'Etna, l'arco di tempo per il quale il nuovo sistema osservativo è in uso è troppo breve per dare certezze o tempistiche ben precise sull'approssimarsi di una eruzione effusiva e/o di un evento esplosivo parossistico. Ciò nonostante prima dell'eruzione effusiva del febbraio 2007 grazie ai diversi segnali registrati dal nuovo sistema di monitoraggio era stato possibile preannunciare l'evento eruttivo.
Allo stato attuale lo Stromboli è in uno stato elevato di attività che, tuttavia, rientra pienamente all'interno della normale fluttuazione dell'attività eruttiva del vulcano osservata negli ultimi 20-30 anni. I fenomeni eruttivi recentemente osservati, quali le esplosioni maggiori e le colate di trabocco, sono chiaramente collegati ad una fase di sovrappressione e degassamento del sistema/serbatoio magmatico sommitale e potrebbero anche indicare che tale sistema è in una fase di equilibrio instabile.
Allo stato attuale, comunque, tali fenomeni non modificano significativamente lo stato di pericolosità del vulcano. Tuttavia, il periodico verificarsi di fenomeni “significativi” e imprevedibili come quelli già registrati richiede sicuramente uno stato di maggior attenzione sia in area craterica che nella Sciara del Fuoco”. (la sicilia)