17 lug 2008

Messina, operazione "Camaleonte"

Sono cinque le persone arrestate dai Carabinieri nel corso dell'operazione "Camaleonte". Le accuse nei confronti degli arrestati sono di truffa aggravata in concorso, frode e ricettazione. Vittime del raggiro, ignari dipendenti comunali la cui documentazione attestante lo stipendio veniva utilizzata dai truffatori per acquistare beni mobili attraverso la stipula di finaziarie. A scoprire tutto sono stati i Carabinieri della compagnia Sud che dopo accurate indagini sono risaliti ai responsabili. In manette sono finiti Pietro Cucinotta 53 anni che vanta precedenti specifici per truffa, Davide Mavilla, 54 anni fermato a Roma, Nicolò Burgio, 46 anni, Albero Macini, 61 anni, Franco Salomone, 40 anni. A questi ultimi due i Carabinieri della sezione di polizia giudiziaria hanno sequestrato nel marzo 2007 quasi venticinque mila euro provento di una truffa. Come accertato dai militari i truffatori indicavano come recapito telefonico utenze mobili attivate utilizzando le stesse false identità con cui poi stipulavano le finanziarie. Un vero e proprio furto di identità quello ai danni di ignari dipendenti comunali, che venivano contattati dalle finanziarie per il mancato pagamento di rate per finanziamenti che però loro non avevano mai richiesto. Grazie alle denuncie presentate dagli impiegati, i Carabinieri hanno così scoperto che principale artefice delle truffe era Pietro Cucinotta, 53 anni (nella foto), l’unico dei 5 arrestati che è stato ristretto a Gazzi. Questi era il trasformista del gruppo, facendosi crescere la barba o i baffi, o accorciando i capelli e indossando degli occhiali appositi riusciva ad assumere le identità dei malcapitati e fornendo falsi documenti di riconoscimento, ricevute di bollette Enel o Serit, codici fiscali, e buste paga accedeva ai finanziamenti per acquistare beni mobili di vario valore.

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