4 giu 2013

S. Agata Militello - Operazione “LIFE”

Dopo l’operazione “Dolce Vita” che nell’ottobre 2012 ha portato all’esecuzione di 13 arresti ed al sequestro di 3 locali notturni, la Polizia di Stato scopre un altro sodalizio criminale che, dietro le apparenze di un circolo ricreativo no profit, nascondeva la gestione imprenditoriale di un locale pubblico, ubicato sulla fascia tirrenica della provincia, in seno al quale si annidava un’organizzata struttura finalizzata allo sfruttamento della prostituzione di ragazze, per lo più straniere, fittiziamente registrate come socie della pseudo associazione.
All’esito di puntuali attività investigative, all’alba di stamani i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sant’Agata Militello hanno dato esecuzione ad un’articolata ordinanza cautelare - emessa dal GIP del Tribunale di Patti dr.ssa Scolaro su richiesta del Sost. Procuratore dr.ssa Rosanna Casabona, che ha coordinato le indagini - a carico di 5 soggetti ritenuti gravemente indiziati di essere stati organizzatori, direttori e partecipi di un’associazione a delinquere finalizzata all’induzione di ragazze alla prostituzione ed allo sfruttamento di essa. La finta associazione era denominata “Life” e gestiva di fatto un locale notturno sedente in Sant’Agata Militello, dove costituiva un famoso centro di richiamo per utenti provenienti da molte province siciliane, almeno fino ad un suo sopravvenuto cambio di gestione verificatosi negli ultimi mesi del 2012. Le indagini degli investigatori del Commissariato santagatese (partite dai sospetti sorti in esito ai controlli amministrativi svolti nel locale e sviluppate con pedinamenti, appostamenti ed intercettazioni telefoniche) hanno consentito di accertare che nel predetto locale, dalle prime ore della notte e fino alle luci dell’alba, i molti clienti, mascherati da forme di un finto tesseramento, pagavano profumatamente per fruire di servizi dal contenuto variabile: consumazione di bevande, spettacoli di lap dance e spogliarelli, ma anche la compagnia delle ragazze, soprattutto straniere, reclutate con la mediazione di veri e propri impresari del settore, impiegate nel night e retribuite con fissi e provvigioni per erogare servizi erotici e sessuali, il cui prezzo veniva incassato direttamente dai gestori del locale secondo un preciso tariffario. Ed invero i servizi offerti erano variegati ed il relativo costo proporzionale al prodotto offerto nonché alla durata delle prestazioni: dai 50 euro previsti per un fugace incontro di 10 minuti, nelle salette appartate del night (il c.d. “privé”), ai 170 euro richiesti per il c.d. “pacchetto completo” (emblematica denominazione di un più comodo incontro accompagnato dalla somministrazione di vino). Talora, poi, i gestori impiegavano le ragazze reclutate, organizzando incontri intimi in luoghi diversi dal locale notturno, anche ubicati fuori dal territorio provinciale: così gli investigatori hanno ricostruito un incontro “galante” organizzato dal titolare del night, in un appartamento di Cefalù, tra un ragazza sudamericana e vari clienti procacciati dal proprietario dell’immobile stesso. Il titolare del locale notturno ed il suo più stabile sodale e collaboratore sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Una cittadina ucraina compagna del titolare, un altro collaboratore del sodalizio ed il proprietario dell’immobile di Cefalù in cui si è svolto l’incontro citato, sono stati sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di residenza. (PS)

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