Quella di ieri è stata una giornata nera per l’emergenza incendi in provincia di Messina con 90 focolai ma anche oggi non si può certo dire che la situazione sia migliorata. Nuovi focolai – oltre 50 - si sono aggiunti già dalla scorsa notte interessando sia i Peloritani che i Nebrodi ma anche le fasce costiere jonica e tirrenica.
Anche oggi Vigili del Fuoco e Corpo Forestale sono impegnati con tutte le squadre disponibili per cercare di circoscrivere i roghi che spesso minacciano anche le abitazioni. Impegnati anche decine di volontari mentre dal cielo sono tornati in azione, già dall’alba, 2 candair e 2 elicotteri. In mattinata i roghi che hanno destato maggiore preoccupazione sono stati in città le colline di San Filippo, Castanea e Villaggio Pace. Nella zona jonica l’enmergenza riguarda oggi i Comuni di Letojanni, Gallodoro, S. Teresa di Riva, Mandanici e Savoca. Sul versante tirrenico invece i roghi divampano a Barcellona Pozzo di Gotto e Piraino. Il bilancio dei dani è ovviamente ancora provvisorio ma sono centinaia gli ettari di terreno – soprattutto macchia mediterranea - andati in fumo. Un’emergenza così non si viveva dall’estate del 2007. In questi giorni gl’incendi stanno arroventando anche le polemiche sull’esercito dei Forestali – oltre 28 mila in Sicilia – che dovrebbero fare prevenzione e vigilanza. La natura degl’incendi è dolosa o quantomeno colposa tanto che c’è chi, come il Codacons, offre 2 mila euro a chi riesce a fotografare un piromane in azione e chi - come l’assessore regionale al Territorio ed Ambiente Alessandro Aricò - invoca addirittura l’ergastolo per gl’incendiari. Il danno al patrimonio naturale e paesaggistico – come denuncia Legambiente - è immenso ed è irreparabile se non dopo almeno un decennio. (GDS)