Alle prime ore di questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Messina-Centro hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di sette persone, ritenute responsabili di tentata estorsione aggravata.
Il provvedimento cautelare scaturisce da una intensa ed articolata attività di indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Messina-Centro, che ha avuto origine nella tarda serata dell'8 agosto 2011, quando una decina di malviventi si introdussero all'interno della Fiera Campionaria di Messina ed aggredirono selvaggiamente alcuni steward di una ditta catanese preposti alla sicurezza, colpendoli con inaudita ferocia con calci e pugni, per poi allontanarsi subito, facendo perdere le proprie tracce.
Come emerso nel corso dei primi accertamenti, prima di fuggire, alcuni dei malviventi danneggiavano dei vasi che erano collocati in prossimità degli ingressi, e tentavano di rendere inservibili i tornelli per l'acceso alla Fiera, con la finalità di provocare l'inidoneità e l'inadeguatezza del servizio di vigilanza nell'impedire accessi abusivi e scorrerie di facinorosi all'interno della struttura fieristica.
Il GIP del Tribunale di Messina, che ha concordato pienamente con la richiesta formulata, sulla base delle risultanze investigative raccolte dai Carabinieri, dal Sost. Proc. della Procura della Repubblica, nel provvedimento ha evidenziato come la condotta accertata, posta in essere dai malviventi, sia risultata idonea ed univocamente diretta a cagionare un danno patrimoniale ai citati operatori della ditta di vigilanza catanese, rappresentato dalla perdita della retribuzione per l'omessa fornitura della prestazione, ovvero al recesso dal rapporto contrattuale con l'ente in conseguenza dell'impossibilità di assicurare il servizio.
Alla mancata retribuzione della ditta catanese si sarebbe accompagnato, per gli autori della tentata estorsione, un ingiusto profitto, coincidente con il vantaggio di eliminare dei concorrenti scomodi sul mercato della vigilanza con la prospettiva di incrementare le chance di guadagno dei malfattori.
Al termine delle formalità di rito, sei dei destinatari del provvedimento cautelare sono stati associati rispettivamente sei presso la Casa Circondariale di Messina, mentre solo uno, incalzato dalle pressanti ricerche dei Carabinieri, si è presentato presso la Caserma sede della Stazione Carabinieri di Pandino (CR), da dove è stato poi tradotto presso il Carcere di Cremona. (CC)
