Sono 18, e alcune di queste sono uniche al mondo, le nuove specie di minerali individuate nelle isole Eolie, a Vulcano. La scoperta è il risultato della convenzione firmata tra la sezione napoletana dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ossia l'Osservatorio Vesuviano e il dipartimento di Chimica strutturale e stereochimica inorganica dell'università di Milano.
"Altri 38 minerali sono allo studio e ancora da definire", ha detto Massimo Russo dell'Ingv, autore della ricerca con Italo Campostrini, Carlo Maria Gramaccioli e Francesco De Martin, dell'università di Milano. "Sono minerali di origine fumaroliche e al momento minerali di questo tipo non sono stati trovati altrove. Rientrano comunque nella composizione probabile delle specie che possono che possono essere presenti in vulcani analoghi".
La descrizione dei nuovi minerali, pubblicata dall'Associazione micromineralogica italiana (Ami) nel volume "Vulcano - tre secoli di storia", è stata approvata dall'Organizzazione mineralogica internazionale (Ima), composta di mineralogisti di tutto il mondo, che funge da organismo di controllo all'approvazione di nuovi minerali.
Sono più di cento le specie di minerali finora documentate su Vulcano e 25 di queste al momento sono state trovare soltanto su questa isola. Sono state scoperte utilizzando strumenti di nuova generazione, come microscopi elettronici a scansione (Sem) con analizzatore (Ede) per valutare la composizione chimica, insieme a diffrattometri a raggi-X per polveri e per cristallo singolo. Grazie a questi stessi strumenti, negli ultimi 20 anni il numero delle specie di minerali note nel mondo è aumentato 2.000 a 4.700. (la sicilia)
