Ci vorranno almeno 60 giorni per conoscere i risultati dell'autopsia eseguita dal medico legale Elvira Ventura al Policlinico di Messina sulla donna di 30 anni, G.D.S., e sul figlio A.D.A. di un anno, morti in un incidente sull'A/20 Messina-Palermo, venerdi' scorso, dopo che la loro auto ha sfondato il guard-rail ed e' volata dal viadotto "Fiorentino"
. Per concorso in omicidio colposo il sostituto della Procura di Messina, Alessia Giorgianni, ha iscritto nel registro degl'indagati - per il momento - solo il conducente della Renault Clio che avrebbe urtato, in fase di sorpasso, la Renault Laguna Wagon guidata da F.D.A., marito e padre delle due vitime. Indagati, anche loro per concorso in omicidio colposo, dirigenti e funzionari del CAS che avrebbero omesso di sostituire i vecchi guard-rail, in quel tratto dell'A/20. Proprio le barriere protettive autostradali fuori norma avrebbero provocato la tragedia (2 morti e 4 feriti gravi) non trattenendo in carreggiata la Renault Laguna Wagon del 29enne F.D.A, schiantatasi cosi' al suolo dopo un volo di ben 18 metri. G.D.S., seduta sul sedile posteriore insieme ad un'amica che aveva con se' un bambino di 11 mesi - secondo la ricostruzione della Polstrada - aveva il piccolo Andrea sulle ginocchia. Il magistrato, per il momento, non ha ritenuto di dover notificare l'informazione di garanzia anche a F.D.A. in quanto ancora ricoverato con una prognosi di 40 giorni all'ospedale "Papardo" ed in forte stato di choc per la perdita dei due familiari. La sua versione sulla dinamica dell'incidente, raccolta dalla Polstrada, contrasta con quella del conducente della Renault Clio coinvolta nell'incidente.(AGI) me1