OMICIDIO CAMPAGNA. GERLANDO ALBERTI TORNA IN CARCERE
E' tornato in carcere Gerlando Alberti jr, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Graziella Campagna, assassinata a Villafranca nel dicembre del 1985. La prima sezione penale della Corte di Cassazione il 13 maggio aveva annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Bologna con la quale nel dicembre 2009 erano stati disposti i domiciliari per motivi di salute per il sessantaduenne che era stato quindi scarcerato. Oggi pomeriggio i carabinieri di Barcellona hanno notificato al boss palermitano l’ordine di carcerazione emesso in giornata stesso dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Messina, Antonio Franco Cassata. Contro la scarcerazione, e i domiciliari disposti per motivi di salute, aveva fatto ricorso il procuratore generale di Bologna. Graziella Campagna venne uccisa dal boss perché al tempo lavorando in una lavanderia aveva trovato per caso un foglio in una delle giacche di Gerlando Alberti jr che a quei tempi era ancora latitante nel messinese. Grazie anche all’impegno del fratello di Graziella, diventato carabiniere, dopo anni le indagini hanno permesso di ricostruire l’omicidio avvenuto affinché la ragazza non parlasse e non permettesse così di trovare il boss allora latitante. (normanno)
E' tornato in carcere Gerlando Alberti jr, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Graziella Campagna, assassinata a Villafranca nel dicembre del 1985. La prima sezione penale della Corte di Cassazione il 13 maggio aveva annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Bologna con la quale nel dicembre 2009 erano stati disposti i domiciliari per motivi di salute per il sessantaduenne che era stato quindi scarcerato. Oggi pomeriggio i carabinieri di Barcellona hanno notificato al boss palermitano l’ordine di carcerazione emesso in giornata stesso dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Messina, Antonio Franco Cassata. Contro la scarcerazione, e i domiciliari disposti per motivi di salute, aveva fatto ricorso il procuratore generale di Bologna. Graziella Campagna venne uccisa dal boss perché al tempo lavorando in una lavanderia aveva trovato per caso un foglio in una delle giacche di Gerlando Alberti jr che a quei tempi era ancora latitante nel messinese. Grazie anche all’impegno del fratello di Graziella, diventato carabiniere, dopo anni le indagini hanno permesso di ricostruire l’omicidio avvenuto affinché la ragazza non parlasse e non permettesse così di trovare il boss allora latitante. (normanno)
