23 nov 2009

GIOIOSA MAREA: IL TERRITORIO E' LA NOSTRA CASA

Riceviamo e pubblichiamo

Dal mese di aprile 2004 la S.S. 113, Settentrionale Sicula, è stata interessata da ripetute frane e smottamenti in località Capo Schino del Comune di Gioiosa con conseguente chiusura al traffico.
In particolare, a seguito delle ultime due frane, verificatesi nel novembre 2007 e nel dicembre 2008 la strada è rimasta chiusa quasi ininterrottamente da due anni.
Tale situazione ha causato enormi disagi agli abitanti di Gioiosa Marea ed a quelli di Piraino del versante Zappardino in quanto ha reso oltremodo difficoltosi i collegamenti con Patti ove sono allocati moltissimi servizi essenziali di cui usufruiscono i cittadini della zona (scuole superiori, tribunale, ospedali, uffici pubblici territoriali, ecc.) ed ha avuto pesantissime ripercussioni sull’economia tenuto conto che le difficoltà di collegamento hanno sensibilmente ridotto l’attività della stragrande maggioranza delle imprese che operano nei territori interessati.

La prolungata chiusura della strada non appare giustificata da alcuna ragionevole esigenza tecnica e amministrativa per l’avvio e l’esecuzione dei lavori di ripristino e messa in sicurezza, tuttavia un insormontabile muro burocratico ha impedito che i lavori potessero essere celermente avviati e conclusi in quanto questi anni si sono consumati in estenuanti incontri, conferenze di servizio, palleggio di responsabilità e competenze secondo l'ormai classico e collaudato paradigma italico, spesso nell'indifferenza e disinteresse dei parlamentari messinesi che ove avessero profuso maggiore impegno avrebbero potuto contribuire ad accelerare l'iter di risoluzione del problema.

Recentemente l'ANAS Regionale ha reperito le risorse e si è dotata di un progetto esecutivo, tuttavia per potere avviare celermente i lavori occorre che il Presidente del Consiglio dei Ministri sottoscriva un'ordinanza che conferisca poteri speciali al direttore dell'ANAS regionale affinché operi con le procedure di urgenza che mai come in questo caso è effettiva e conclamata. Ciononostante l'apposizione di una semplice firma rischia di trasformarsi in un ulteriore buco nero in quanto, malgrado le assicurazioni più disparate, tarda ad arrivare.

Il perdurare di tale situazione ha esasperato cittadini che hanno subito e subiscono l’evidente lesione del diritto alla libera circolazione garantito dalla costituzione italiana e dai trattati e convenzioni internazionali sui diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e, di riflesso, del diritto alla salute, allo studio ed alla libera iniziativa economica che risultano fortemente compromessi dalla limitazione del diritto alla libera circolazione. Se a ciò si aggiunge la tragica morte di un ciclista che nei giorni scorsi è precipitato nella voragine apertasi sulla carreggiata della strada, la misura è colma e non è più possibile restare inerti per cui per il giorno il 24 novembre 2009 è stata indetta una grande manifestazione di protesta che vedrà coinvolti cittadini, istituzioni, associazioni, imprenditori, forze politiche e tutti quanto ritengono assolutamente intollerabile per un paese civile il perdurare di tale stato di cose che appare indegno per un paese civile.

Ciò detto i sottoscritti cittadini esprimono con forza la loro profonda indignazione e protesta ed invitato il Presidente del Consiglio a sottoscrivere celermente l'ordinanza in questione. Nel contempo invitano i parlamentari eletti in provincia di Messina (anche per rimediare alla latitanza sin'ora dimostrata) a farsi carico e portavoci del disagio, dell'indignazione e della protesta e sollecitare con forza e determinazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri la sottoscrizione dell'ordinanza che conferisce i poteri speciali al direttore regionale dell'ANAS al fine di poter celermente avviare i lavori e riaprire al transito la strada.

Questa volta i cittadini sono esasperati e determinati e si ripromettono di restare in stato di mobilitazione permanente sino a quando non arriveranno risultati tangibili e concreti che dimostrino inequivocabilmente l'avvio dei lavori.
I cittadini gioiosani e quelli pirainesi del versante zappardino.
Accordino Antonio

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