29 giu 2009

Pensioni: In arrivo novità

Tra pochi giorni per l’accesso al pensionamento di anzianità (cioè prima dei 65 anni che è la pensione di vecchiaia) scattano le nuove regole introdotte nel 2007. Il meccanismo, in vigore dal primo luglio, prevede che per uscire dal lavoro si dovrà soddisfare una quota derivante dalla somma dell’età anagrafica a quella dell’anzianità contributiva. Il nuovo sistema delle quote prevede infatti che i lavoratori dipendenti possano uscire dal lavoro quest’anno solo con quota 95 (96 gli autonomi) ed almeno 59 anni di età (60 gli autonomi). Ma poiché i requisiti vanno maturati almeno sei mesi prima dell’uscita effettiva (un anno per gli autonomi) di fatto quest’anno ci saranno ancora lavoratori che potranno uscire dal lavoro a 58 anni poiché avranno maturato i requisiti entro dicembre 2008 o giugno 2009 e quindi prima dell’entrata in vigore delle nuove quote.A partire dal gennaio 2011, invece, per andare in pensione d’anzianità si dovrà raggiungere quota 96, quindi potrà andarci chi avrà compiuto 60 anni d’età e avrà 36 anni di contributi oppure 61 anni e 35 di contributi.A luglio scatterà anche l’ultima finestra dell’anno per chi ha raggiunto i requisiti anagrafici e contributivi entro il 2008. Gli ultimi che potranno andare in pensione con le vecchie regole sono nati entro giugno 1951 (quindi con 58 anni compiuti prima del primo luglio 2009) e andranno a riposo a gennaio 2010 mentre per coloro che sono nati a luglio del 1951 l’attesa si prolungherà almeno fino a luglio del 2011, sempre che si sia raggiunta quota 95. Se si nasce poco dopo le finestre, infatti, si deve attendere quasi un anno per andare in pensione di anzianità mentre per chi è nato poco prima della finestra bastano 6 mesi circa. Non così per chi ha almeno 40 anni di contributi: in questo caso l’attesa si riduce poiché le finestre di uscita per ogni anno sono quattro (gennaio, aprile, luglio, ottobre) e i requisiti vanno maturati almeno tre mesi prima.A gennaio 2010 entreranno poi in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione delle pensioni, ovvero i parametri che vengono utilizzati per calcolare il valore della pensione. Secondo le stime del Nucleo di valutazione spesa previdenziale la riduzione sarà, a seconda dell’età, tra il 6,38 e l’8,41%.Intanto diminuisce il numero di persone che vanno in pensione anticipata. Nei primi cinque mesi del 2009 sono uscite dal lavoro con la pensione “di anzianità” soltanto 43.247, circa un terzo rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno (all’epoca il numero fu di 132.343). Il pensiero della Cisl: “Il 67 per cento in meno di pensioni di anzianità erogate dall’Inps nel 2008 è la dimostrazione che le persone che hanno un lavoro se lo tengono stretto e rimandano la pensione, paventando anche il rischio di un reddito (quello pensionistico) sempre più soggetto ad impoverimento”.

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