23 giu 2009

Fiat: A Termini Imerese due settimane di cassa integrazione fino al 2 agosto

I lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese saranno in cassa integrazione dal 22 luglio al 2 agosto, informano i sindacati. Dallo scorso settembre sono circa 5 i mesi di cig nello stabilimento siciliano. Ieri le tute blu avevano proclamato 4 ore di sciopero nei due turni, bloccando la linea ferroviaria alla stazione di Fiumetorto e poi Statale 113. Protestano contro l'annuncio del Lingotto di voler interrompere dal 2012 la produzione di auto, pur non chiudendo lo stabilimento.“Sono la ricerca e l’innovazione le parole chiave su cui costruire una prospettiva per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Oggi lo stabilimento deve continuare la sua attivita’, e per questo la nostra battaglia prosegue, ma contemporaneamente deve partire un progetto per garantire per i prossimi anni una produzione innovativa, sempre nel settore auto”: lo ha detto Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil siciliana, al presidente della regione, Raffaele Lombardo, durante l’incontro di oggi a palazzo D’Orleans. Maggio ha specificato di pensare “ alla mobilita’ ecologica, quindi anche alle auto elettriche, a metano e ad idrogeno. Sta qui- ha aggiunto- la chiave di volta per lo stabilimento siciliano”. Con questa premessa la Cgil ha definito dunque i termini della propria richiesta al governatore. “Il precipitare della situazione- ha sottolineato la leader sindacale- impone un passo avanti e un aggiustamento del tiro. Promettere infrastrutture al punto in cui si e’ non fara’ infatti cambiare idea alla Fiat. Dobbiamo allora batterci e la regione si deve impegnare- ha detto- perche’ al sito siciliano venga assegnata una nuova missione, andando oltre l’assemblaggio per far si’ che sia una battaglia su una una prospettiva di lungo respiro. Prima che questo si concretizzi la fabbrica deve comunque continuare a produrre”. A questo progetto, secondo la Cgil siciliana, “dovrebbero collaborare le Universita’ mentre la Regione dovrebbe intervenire mettendo a disposizione risorse proprie”. Quello delle infrastrutture, secondo la segretaria della Cgil siciliana, “resta ovviamente un problema aperto, da affrontare un attimo dopo”. Oggi- ha sostenuto- con il solo assemblaggio si prospetta la fine della produzione di auto e l’indotto e’ allo stremo. Puntando su produzioni realmente innovative si puo’, non solo continuare a produrre auto, ma anche costruire attorno alla fabbrica una vera filiera ancorata al territorio”. Maggio ha affermato che “un piano di questo tipo richiede ovviamente determinazione e rispetto degli impegni da parte di una Regione che fino ad oggi ha dato solo segni negativi. Oggi la situazione e’ talmente grave- ha concluso- che possiamo senza esitazione dire che su questa battaglia il governo regionale si gioca la propria credibilita’ col mondo del lavoro”.

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