Messina, 10 arresti.
 I carabinieri di Messina Centro hanno eseguito dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone accusate di sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione. L’operazione è stata condotta a Messina, in provincia e a Napoli, in esecuzione di ordinanze emesse dal giudice per indagini preliminari di Messina Mariangela Anastasi su richiesta del pubblico ministero Claudio Onorati. Secondo i militari, a capo dell’organizzazione ci sarebbe un nucleo familiare di Messina, con due donne e la loro madre dedite alla prostituzione e alla gestione di una casa d’appuntamento. L’operazione, denominata «Massaggi pericolosi», ha portato in carcere: Angela Santapaola (42 anni) con le figlie Domenica (21) e Tindara (23), Emilia Sacchet (46), Salvatore Turiaco (55), Gaetano Chiarello (37), Giovanni Villari (30), Rosario Pizzino (67) e Antonio Capanile (47).Un cliente derubato ha dato il via all’inchiesta L’indagine è partita nel 2005 su segnalazione anonima di un messinese che, leggendo un’inserzione su un giornale che offriva massaggi, si era recato in un appartamento per consumare un rapporto sessuale a pagamento ma era stato derubato da due prostitute. I carabinieri avevano così accertato l’identità di una prostituta che si recava periodicamente a Messina da Napoli. La proprietaria, Angela Santapaola, per l’accusa sarebbe a capo dell’organizzazione, oltre a essere una delle donne che si prostituivano, così come le figlie e altre quindici giovani che provenivano da tutta Italia (c’erano anche molte straniere e una napoletana) e che si spostavano tra Messina, la provincia e altre città siciliane. Nell’inchiesta sono coinvolte altre venti persone, che risultano indagate a piede libero.
 I carabinieri di Messina Centro hanno eseguito dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone accusate di sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione. L’operazione è stata condotta a Messina, in provincia e a Napoli, in esecuzione di ordinanze emesse dal giudice per indagini preliminari di Messina Mariangela Anastasi su richiesta del pubblico ministero Claudio Onorati. Secondo i militari, a capo dell’organizzazione ci sarebbe un nucleo familiare di Messina, con due donne e la loro madre dedite alla prostituzione e alla gestione di una casa d’appuntamento. L’operazione, denominata «Massaggi pericolosi», ha portato in carcere: Angela Santapaola (42 anni) con le figlie Domenica (21) e Tindara (23), Emilia Sacchet (46), Salvatore Turiaco (55), Gaetano Chiarello (37), Giovanni Villari (30), Rosario Pizzino (67) e Antonio Capanile (47).Un cliente derubato ha dato il via all’inchiesta L’indagine è partita nel 2005 su segnalazione anonima di un messinese che, leggendo un’inserzione su un giornale che offriva massaggi, si era recato in un appartamento per consumare un rapporto sessuale a pagamento ma era stato derubato da due prostitute. I carabinieri avevano così accertato l’identità di una prostituta che si recava periodicamente a Messina da Napoli. La proprietaria, Angela Santapaola, per l’accusa sarebbe a capo dell’organizzazione, oltre a essere una delle donne che si prostituivano, così come le figlie e altre quindici giovani che provenivano da tutta Italia (c’erano anche molte straniere e una napoletana) e che si spostavano tra Messina, la provincia e altre città siciliane. Nell’inchiesta sono coinvolte altre venti persone, che risultano indagate a piede libero.