
La convenienza della convenzione Abi-Governo sulla rinegoziazione dei mutui? È un puro effetto ottico. La riduzione della rata del mutuo introdotta dal Consiglio dei ministri di mercoledì scorso si rivela alla lunga meno conveniente rispetto alla "portabilità" con un nuovo contratto a tassi più bassi, stipulato grazie alla surrogazione dell'ipoteca preesistente. Lo dimostra una simulazione del «Sole 24 Ore» che compara i montanti finali di uno stesso mutuo nelle due ipotesi, applicando in un caso la convenzione e nell'altro i migliori tassi di interesse offerti dal mercato per i contratti di surroga.
Una prima dimostrazione teorica di questo effetto è stata offerta ieri dal «Sole 24 Ore». È vero che grazie alla convenzione Abi-Governo (della quale però non si conosco ancora i dettagli attuativi, che potrebbero cambiare significativamente i calcoli di convenienza) la rata del mutuo cala, per l'applicazione di un minor tasso. Il costo di un mutuo non si misura però solo sulla rata pagata, ma anche sulla somma totale restituita alla banca, il montante, che è dato da capitale e interessi. Con la portabilità garantita dalla surrogazione dell'ipoteca introdotta dai decreti Bersani, l'abbandono del vecchio contratto e la stipula di uno nuovo a tassi inferiori possono portare a un montante finale più leggero. Se si usa invece la nuova convenzione Abi-Governo, al montante del mutuo va aggiunta una quota residua da pagare, data dalla differenza tra le rate originali e quelle "alleggerite" dalla convenzione, aumentata degli interessi maturati. La somma del montante e di questo residuo si rivela più pesante.
fonte:sole 24 ore