30 mag 2008

Il tradimento può costare caro

La Cassazione - con la sentenza 14093 della II Sezione civile - ha respinto il ricorso con il quale la moglie infedele chiedeva la nullità del verdetto della Corte d'Appello di Messina che nel marzo2005 (a conclusione in una causa iniziata nel lontano 1975) le aveva revocato la comproprietà dei beni che il marito le aveva intestato.
Ad avviso della Cassazione, correttamente i giudici dell'appello hanno ritenuto che "costituiva ingiuria grave non tanto l'infedeltà coniugale quanto l'atteggiamento complessivamente adottato, menzognero e irriguardoso verso il marito, all'insaputa del quale la moglie si univa con l'amante nell'abitazione coniugale". Per i giudici d'appello la moglie aveva commesso una "ingiuria grave che ledeva gravemente il patrimonio morale del marito" e pertanto, legittimamente il marito doveva tornare nel pieno possesso dei beni che aveva voluto condividere con la moglie.


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